Mulini Aperti in Carnia 2023 - Esposizione fotografica
L’Istituto Comprensivo di Tolmezzo, dagli anni ’90, propone agli studenti l’attività didattica di conoscenza degli opifici idraulici (mulini, segherie, fucine) dal punto di vista storico e tecnico utilizzando l’intervista e la schedatura fotografica. Adottare un mulino, per una scuola, ha una valenza etica che indica l’archeologia industriale e più in generale quella dei beni materiali come una parte rilevante dell’evoluzione storica, ma, soprattutto, ha un’importanza didattica perché impegna l’Istituto ad attivarsi per una conoscenza diretta dell’ambiente.
Nell’anno scolastico 2018-2019 l’I.C. di Tolmezzo ha proposto agli Istituti Comprensivi di Paluzza e Ovaro di effettuare la schedatura fotografica degli opifici idraulici esistenti nel territorio. Si sono formati 5 gruppi di lavoro che hanno operato nella conca di Tolmezzo, nell’alta Val Degano e nell’alta Val But e nella parte terminale della Val Chiarsò. L’attività è terminata con una quantità consistente d’informazioni che sono state organizzate in 14 pannelli esplicativi, uno per ogni opificio idraulico individuato. I pannelli, di dimensioni di un metro per settanta centimetri, sono stati montati su materiale resistente agli agenti atmosferici e possono essere esposti all’esterno dell’opificio.
I 14 pannelli esplicativi degli opifici idraulici saranno in esposizione presso il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani”, dal 09/04/2023 al 19/05/2023 in orari di apertura del Museo
Venerdì 12 maggio alle 17:00 conferenza "I mulini ad acqua del Friuli alla fine dell'Ottocento" a cura di Alessio Fornasin, a seguire visita guidata alla mostra fotografica con Dino Zanier.
L’incontro con i mugnai, con i responsabili degli opifici idraulici e il pubblico interessato, si terrà presso il Museo Carnico e inaugurerà formalmente la giornata dei Mulini Aperti sabato 20 maggio ore 11:00. Per l’occasione i pannelli saranno consegnati ai rispettivi proprietari degli opifici.
Domenica 21 maggio giornata dei Mulini Aperti. In questa giornata tutti i mulini in elenco saranno visitabili negli orari scritti accanto alla denominazione del mulino. Si consiglia di visionare le schede fotografiche dei mulini che s’intendono visitare. I mugnai illustreranno la storia e il funzionamento dei macchinari.
Gli eventi collaterali, così come eventuali variazioni di orario saranno aggiornati nel sito del Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolare M. Gortani e nel sito Facebook
Per informazioni e iscrizioni:
0433 43233 - info@museocarnico.it
DOMENICA 21 MAGGIO
OPIFICI IDRAULICI CHE ADERISCONO ALLA MANIFESTAZIONE:
Mulin dal Flec Illegio – Tolmezzo APERTURA 10-13 / 15-18
Attivo - Ottimo stato di conservazione
Il mulino si raggiunge partendo dalla parte bassa del paese. Si procede percorrendo la via acciottolata che costeggia il rio Touf fino alla fonte. La strada permette di apprezzare il complesso di opifici idraulici che la costeggiano. Al termine della via si trova il bacino di risorgive che è il serbatoi d’acqua che alimenta l’adiacente Mulin dal Flec.
Mulino di Gaspar - Cavazzo Carnico APERTURA 10-13 / 15-18
Attivo saltuariamente - Buono stato di conservazione
È dislocato nel centro del paese. Si raggiunge percorrendo la strada comunale da nord verso sud ed entrando nel viottolo tra numeri civici 33 e 47. Pur essendo vicino alla strada non è facilmente individuabile. All’interno si possono apprezzare i due palmenti. Uno completamente in legno e l’altro in metallo.
La roggia di Cavazzo Carnico NON VISITABILE
È una bella roggia che scorre lungo tutto l’abitato di Cavazzo. Parte dalla palude Fontanas o fontagneles e termina con la confluenza nel rio Faeit, tre chilometri più a valle.
Mulino Morassi – Imponzo APERTURA 10-13 / 15-18
Attivo - Buono stato di conservazione
Si raggiunge entrando in paese dalla provinciale, in via Alberto Candoni. Si costeggia il Rio Mignezza fino a quando si trasforma in mulattiera. Qui si trova il mulino Morassi.
Mulino Piedim - Arta Terme NON VISITABILE
Attivo - Buono stato di conservazione
È incastonato nella piccola frazione dell’abitato di Piedim, nel comune di Arta Terme salendo per la strada che porta a Paularo.
Opifici idraulici di Valle – Arta Terme APERTURE 10-12 / 14-16
Non attivi - Buono stato di conservazione
Si trovano in un bel sito isolato nel bosco, raggiungibile dalla vecchia strada provinciale per Arta – Paularo. Subito dopo il ponte sul Riu di Val, s’imbocca la pista forestale, la si percorre fino all’indotto della centralina idroelettrica, quindi si prosegue lungo il sentiero per 10 minuti.
Mulino di Croce – Cercivento APERTURE 10-13 / 14-16
Non attivo - Buono stato di conservazione
Il mulino è situato lungo la strada provinciale che porta a Ravascletto, in località Riu di sot , dove la provinciale s’incrocia con quella comunale che esce dall’abitato di Cercivento di Sopra. All’interno, oltre ai due palmenti per la macinazione dei cereali si trova una molazze per pilare l’orzo unica nel suo genere.
La roggia di Tolmezzo NON VISITABILE
Ha uno sviluppo di 6 chilometri con presa d’acqua nel torrente Bût in località Cavana; partendo da nord tocca i piedi del versante settentrionale del Monte Strabut e della Picotta, attraversa l’abitato e, fino alla fine dell’800, era suddivisa in due corsi distinti o sfociava nel fiume Tagliamento a sud di Tolmezzo o proseguiva verso la Fabbrica Linussio (Caserma Cantore).
La roggia di Caneva – Tolmezzo NON VISITABILE
La roggia attraversa il paese e riceve l’acqua da una presa del torrente Bût in localtà Claputs e dalla sorgente chiamata Fontanon (oggi desertificata a causa dello sfruttamento delle acque a monte).
Fucina dal Palucian – Lambrugno NON VISITABILE
Non attiva - Cattivo stato di conservazione
La fucina è prospicente la strada vecchia che da Arta Terme porta a Paularo, presso il borgo di Lambrugno (Salino, comune di Paularo). È situata sulla sponda sinistra del torrente Benedet del quale sfruttava l’acqua. All’esterno, nella facciata che da sul torrente, si notano le numerose ruote idrauliche che muovevano gli strumenti di lavoro della fucina.
Mulino Donada Baûs – Ovaro APERTURA 9.30-12.30
Attivo nella parte moderna - Buono stato di conservazione del palmento rimasto
La frazione di Baûs si trova a pochi chilometri da Ovaro sulla strada che porta a Comeglians. In questa località, che era un sito artigianale e commerciale, si trova il mulino Donada che in origine aveva tre palmenti distinti per tipo di cereali da macinare.
Mulino di Villa d’Arba – Sostasio APERTURA 15-19
Attivo - Buon stato di conservazione
Salendo da Ovaro - Comeglians verso Prato Carnico, arrivati alla segnaletica che indica Sostasio, si gira a destra e, poco dopo, ancora a destra. Dopo una curva accentuata, sulla destra, nel prato, ad una certa distanza dalla strada, si trova il mulino. L’aspetto esterno trae in inganno perché è simile a un fienile.
Segheria Aplis – Ovaro APERTURA 10-13
Non attiva - Buon stato di conservazione - attualmente museo
L’opificio si trova sulla riva destra del Degano in comune di Ovaro. Percorrendo la strada che porta a Luincis, dopo la chiesa di S. Martino, tenendosi sempre sulla sponda del Degano si arriva all’Hotel Aplis. La segheria faceva parte dell’azienda Micoli – Toscano. Il complesso è stato restaurato dall’attuale proprietario, il Consorzio Boschi Carnici; la segheria è ora il museo del legno.
Gli opifici di Rigolato - Mulino Pellegrina NON VISITABILE
Non buono stato di conservazione
Il mulino Pellegrina si trova nella parte alta di Rigolato. Dopo il ponte, sul Rio Gramulins, si gira a destra, il primo edificio che da sul rio è il mulino Pellegrina.
Segheria di Casteon – Paluzza APETURA 10-13 / 15-18
Non attiva - Buono stato di conservazione - attualmente museo
La segheria veneziana è situata nel quartiere detto dei Fabbri (Casteons) nella zona nord di Paluzza. È stata ristrutturata nel 2008 ed è un esempio unico di questa tipologia di opificio. È aperta per le visite guidate e ospita iniziative culturali diverse.
Mulino di Salino - Paularo (attivo saltuariamente) NON VISITABILE
Attivo saltuariamente - Discreto stato di conservazione
È situato all’ingresso dell’abitato di Salino sotto il ponte che attraversa il rio prodotto dalla cascata di Salino. Si arriva agevolmente dalla statale che porta a Paularo.Il mulino prende l’acqua dalla cascata con una condotta forzata che parte dall’invaso creato dal getto d’acqua che cade da un’altezza di 30 m. Originariamente il mulino funzionava con una ruota idraulica di legno a cassette, tra le due guerre è stato ristrutturato completamento ad opera di Giovanni Lazzara (Palucian) che lo ha trasformato in un mulino con ingranaggi in acciaio e dotato di una turbina Pelton. La fucina del Palucian si trova poco distante da Salino in località Lambrugno.
Farie di Checo Carnia Musei NON VISITABILE
Scarica la locandina con la lista dei 9 mulini aperti e visitabili domenica 21 maggio