Una raccolta di strumenti musicali della Carnia
Gli strumenti in mostra sono vari per tipologia età e provenienza, ognuno ha la sua storia che lo rende pregiato e unico, tutti attenderebbero un suonatore per poter esprimere la propria personalità.
Dal nucleo originario raccolto da Michele Gortani, la collezione si è poi arricchita di altri strumenti.
Non sempre si può risalire alla loro provenienza: alcuni, come le cetre da tavolo o il bell’armonium portatile, vengono dalla Carinzia, dalla Stiria o dalla Slovenia , magari portati dagli emigranti; altri sono stati creati in Carnia, spesso dai medesimi artisti che li suonavano.
Accanto alla finestra è appeso un liròn a tre corde appartenente alla famiglia delle viole da gamba. È uno strumento amato, elegante nella sua sobria e antica essenzialità, è stato e è ancora uno strumento principe dei gruppi musicali che animano le feste insieme a fisarmonica, violino, chitarra, clarino, mandolino.
La fisarmonica ha un ruolo importantissimo.
Alcune di esse, magnificamente rifinite, insieme ad altri strumenti, sono state donate dai Fedele di Ovaro.
I Fedele, una antica famiglia originaria della frazione di Clavais, nel primo Novecento costruirono a Ovaro un albergo di successo con un’ampia sala da ballo. La passione per la musica condivisa dalla numerosa famiglia portò alla nascita della “Premiata Fabbrica Strumenti Musicali Fedele Fedele & Figli” che ebbe importanti riconoscimenti in un percorso troncato dal secondo conflitto mondiale. L’attività dei Fedele continuò con risultati lusinghieri nel ramo della falegnameria e della meccanica fino alla fine degli anni ’90.
Un altro nucleo importante è costituito dal laboratorio di Valentino Pillinini, Tin, operativo fino al 1936, anno della sua morte. Il laboratorio, conservato integralmente, aveva sede nel Borgàt, il cuore artigiano della vecchia Tolmezzo. Era stato creato da Tin, emigrante stagionale, appassionato musicista e abilissimo artigiano, costruiva e riparava armoniche riparava, ma il laboratorio era finalizzato al lavoro di accordatura ed è rimasta leggendaria la sua maestria di intonatore. Ci sono tutti i suoi attrezzi, pelli, i pezzi di metallo per la lavorazione delle ance, i fornelletti per scaldare le cere, soniere, ma soprattutto il maestoso accordatore.
I suoi figli Giulio e Valentino si fecero una notevole posizione a Parigi come falegnami specializzati nella fattura di mobili d’epoca, ma questa è un’altra storia.
Su un tavolone spiccano gli ottoni di una banda acquistati presso un collezionista triestino; spicca il bel trombone a tiro sulla parete.
Le bande erano presenti in tanti paesi, costituite tra Ottocento e Novecento con un ruolo pubblico per eccellenza: il loro suono richiamava in strada tutto il paese per la processione del Patrono, una cerimonia ufficiale, i cortei funebri più solenni . Oltre all’intrinseca azione socializzante, fu fondamentale anche la loro funzione didattica per leggere gli spartiti e studiare la musica. Fu una conquista che rese accessibile la musica a tutti gli appassionati.
Al centro della sala troneggia un elegante clavicembalo, appartenuto al celebre imprenditore tessile del Settecento Jacopo Linussio; esso allietava gli ascoltatori nel meraviglioso salone affrescato della settecentesca Villa Linussio di Tolmezzo.
Il clavicembalo è stato studiato dal rimpianto Maestro Giovanni Canciani, musicologo, compositore, esperto di organaria, ricordato per aver fondato e diretto la Scuola di Musica della Carnia e per aver realizzato a Paularo il museo "La Mozartina", costituito dalla sua raccolta di strumenti musicali antichi. Canciani ipotizza che il cembalo sia di provenienza austriaca per alcuni dettagli costruttivi e la strettissima somiglianza con un esemplare gemello conservato al Kunsthistorisches Museum di Venna.
All’universo musicale rappresentato in museo appartengono anche due antichi esemplari di tìntine (scacciapensieri), che si conservano nella Sala dei ritratti, e una bella serie di raganelle (scràzzulis) di varie forme e dimensioni esposte nella Sala della religiosità popolare.
Vuoi vedere di più? I musei della Rete CarniaMusei
Per conoscere la collezione di strumenti musicali antichi del Maestro Giovanni Canciani, si segnala La Mozartina a Paularo www.carniamusei.org