La cucina è l’ambiente principale della casa carnica
La cucina era l’ambiente principale della casa carnica, uno spazio adibito alle funzioni più importanti della vita quotidiana ma al contempo anche uno spazio sociale. Grazie al focolare, infatti, era l’unico ambiente della casa regolarmente riscaldato e illuminato. Per ragioni di funzionalità la cucina era situata a pianterreno; il pavimento, di pietra, riduceva il pericolo di incendi.
L’esempio proposto ha una provenienza illustre: casa Linussio di Paularo (vedi foto) in cui nacque quel Jacopo Linussio, la cui attività tessile diede una impronta essenziale alla vita economica della Carnia del Settecento.
Testimoniano l’agiatezza della famiglia il mobilio solido, ma elegante fattura, la platarie con la ricca collezione di piatti in peltro, di fattura veneziana o austriaca, i cjaldîrs in rame con eleganti decorazioni a sbalzo (vedi foto), il vasellame in ceramica, terracotta, bronzo, pietra, legno.
Completano l’arredamento un bel secchiaio in pietra scolpita e l’ampio fogolâr con tutta l’attrezzatura che ne consentiva un utilizzo ottimale, a partire dall’imponente ciavedâl (alare).
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Per altri esemplari di cucina o suoi elementi si segnalano i musei etnografici del territorio, in particolare: Casa Bruseschi a Pesariis, il Centro Etnografico ‘s Haus van der Zahre a Sauris, la Collezione Etnografica Cemuot chi erin a Forni Avoltri, il Museo Etnografico Giuseppe Fontana e la Casa Museo della Civiltà contadina Puicher s’Kottlars haus/schtòl a Sappada, la mostra permanente Segni del Tempo a Colza di Enemonzo www.carniamusei.org