I cramàrs vendevano nelle "Germanie" spezie, medicamenti, stoffe e le più varie mercerie.
In questa stanza si possono osservare testimonianze che vanno dalla fine del Quattrocento al Settecento avanzato e si riferiscono ai cramàrs della Carnia: ritratti, ex-voto, cassette portatili, bilancini, mappe, inventari e altri documenti, e perfino un antichissimo erbario. I cramàrs erano commercianti ambulanti che vendevano sui mercati dell’Europa centrale spezie, medicamenti della farmaceutica popolare tra cui la celeberrima “triaca” panacea per tutti i mali, ma anche stoffe e le più varie mercerie.
Partivano d’autunno per tornare a primavera e riprendere le attività agricole, pastorali e boschive.
I lunghi viaggi invernali per raggiungere i mercati tedeschi, in parte a piedi e in parte con carri, a molti costarono anche la vita; altri riuscirono a accumulare imponenti fortune, stabilendosi talvolta all’estero con le loro imprese commerciali.
Ritratti, ex-voto, inventari e documenti narrano le loro storie; non mancano le attrezzature del mestiere (bilancini, pesi e misure ecc.) e ampie mappe che mostrano la geografia degli spostamenti e le implicazioni di questo fenomeno sul piano demografico.
Ma il cuore della stanza è costituito dalle cassette portatili che servivano per il trasporto a spalla di tessili e merci: la cràme e la cràssigne.
La cràme è una sorta di basto con un piano su cui venivano accatastate le pezze di stoffa.
La cràssigne per spezie e affini è munita di cassettini e ribalta; le sue dimensioni piuttosto ridotte potrebbero suscitare perplessità, ma è da ricordare che le spezie occupavano poco posto e, di converso, valevano quanto l’oro.