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20 marec 2024

Il tempo della memoria è il futuro: la tradizione degli scarpetti ispira i fashion designer di domani

Un progetto promosso dal Museo Carnico e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, realizzato in collaborazione con Fondazione ITS, Carnia Industrial Park, Sutrio Ricama, Tessitura di Sauris e Carnica Arte Tessile.

Il progetto

Nato per incentivare le contaminazioni creative e lo sviluppo di nuova imprenditorialità per formare, sostenere, ispirare artigiane e artigiani di domani: è il progetto Il tempo della memoria è il futuro: la tradizione degli scarpetti ispira i fashion designer di domani, promosso dal Museo Carnico con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e la collaborazione di Fondazione ITS, Carnia Industrial Park, Sutrio Ricama, Tessitura di Sauris e Carnica Arte Tessile.

L'obiettivo è quello di guidare gli artigiani del futuro verso una nuova imprenditorialità, che tiene viva la memoria storica della Carnia e ne rivaluta il patrimonio a partire dagli scarpets.


Le attività previste

Il cuore del progetto è rappresentato dall’esclusiva giornata-laboratorio di lunedì 18 marzo 2024 negli spazi di ITS Arcademy - Museum of Art in Fashion a Trieste, nel corso della quale una selezione di otto neodiplomati del corso “Tecniche di confezionamento artigianale di calzature” (realizzato in collaborazione con Enaip FVG e conclusosi lo scorso 2 marzo, all’interno del progetto del Museo Gortani “Scarpetti. I Scarpèts de Cjargne”) avrà l’opportunità di affiancare i sedici giovani creativi internazionali finalisti di ITS Contest 2023, una delle piattaforme più importanti a livello mondiale per i talenti creativi emergenti.

Insieme saranno chiamati e reinterpretare questa calzatura, patrimonio artigianale, storico e culturale del Friuli Venezia Giulia, in una intensa otto ore di scambio di competenze tecniche e creatività, che porterà al termine della giornata alla realizzazione di 18 esclusive paia di scarpèts (tra donna, uomo, bambino e ciabatta).

Leggi il comunicato stampa

Il progetto prevede anche dei workshop itineranti in cui artigiani e imprenditori del territorio incontrano i neodiplomati del corso “Tecniche di confezionamento artigianale  di calzature” (realizzato in collaborazione con Enaip FVG e conclusosi lo scorso 2 marzo, all’interno del progetto “Scarpetti. I Scarpèts de Cjargne”) per gettare le basi di nuove contaminazioni creative.

Lunedì 13 marzo si è tenuta una dimostrazione sul ricamo artigianale a cura di Sutrio Ricama, a seguire il gruppo ha fatto visita alla Carnica Arte Tessile per un approfondimento sui tessuti. La prossima visita è in programma alla Tessitura di Sauris.

Si tratta di realtà che dimostrano come l'artigianato tradizionale e l'importanza della memoria siano il punto di partenza per lo sviluppo di professioni del futuro.

La mostra

Gli scarpèts reinterpretati, unitamente a quelli conservati al Museo Gortani e a quelli delle comunità che conservano ancora questa tradizione, saranno oggetto di una mostra che sarà allestita nell’autunno al Museo Gortani di Tolmezzo.

Alla mostra sarà affidato anche il compito di contribuire alla narrazione dello “scarpèt”. Cosa distingue, infatti, lo scarpèt al centro dell’attenzione e della tutela del Museo dal resto delle calzature (a volte anche simili o alle quali viene attribuito lo stesso nome) che si trovano sul mercato? Il fatto che si tratta di un prodotto realizzato e cucito interamente a mano in tutte le sue parti, dalla soletta ai ricami - con la sola eccezione dell'ausilio della macchina da cucire per il piccolo rinforzo della doppia cucitura sul tallone - senza l'utilizzo di colle o altri mezzi di assemblaggio, e il fatto che sia un manufatto sostenibile, realizzato, da sempre, esclusivamente con tessuti in fibre naturali, di scarto o di recupero.