Le Camere

I mobili del Museo

Fino alla Seconda guerra mondiale i mobili che oggi vediamo esposti nel Museo carnico arredavano ancora molte case della Carnia. Purtroppo, all’inizio degli anni Sessanta, in seguito al boom economico e al cambiamento del gusto, molti mobili furono venduti o scambiati con mobili “moderni” in formica e compensato. Il museo di Tolmezzo, inaugurato nel 1964, contribuì dunque a salvare quanto restava di questa ricca produzione artigianale che ha una grande importanza nelle collezioni museali.

Si può notare che mentre nei paesi di lingua tedesca gli arredi domestici erano realizzati in legno di conifera e sono stati quindi dipinti, i mobili della Carnia erano realizzati in noce ed erano prevalentemente decorati ad intaglio.

All’infuori di alcuni mobili di base, come sedie e tavoli, la gran parte dei mobili esposti furono eseguiti per famiglie borghesi che potevano permettersi materiali di pregio e l’impiego di artigiani qualificati.

Gran parte dei mobili esposti appartengono al Settecento, ma si trovano anche mobili del Seicento e dell’Ottocento. Tutti sono in genere influenzati dagli esempi veneziani.

Prendiamo ora brevemente in esame le principali tipologie dei mobili esposti.

Cassapanche o casse nuziali
Le cassapanche erano indubbiamente il mobile più importante delle case carniche, destinato a trasportare nella nuova abitazione il corredo della giovane sposa e ogni casa ne aveva una.

In museo rappresentano sicuramente il tipo di mobile maggiormente rappresentato.

La lunghezza della cassa era di circa 170 cm (corrispondeva alla lunghezza dei vestiti che venivano appoggiati uno sopra l’altro senza piegarli). All’interno, su uno dei fianchi, era fissata una cassetta per riporre gli oggetti più preziosi.

Quasi sempre realizzate con quattro larghe tavole di noce, il prospetto anteriore era solitamente ripartito con un vasto campo centrale decorato con motivi ad intaglio che differivano in base alla valle di provenienza.

Nella bassa Carnia e nella conca tolmezzina erano più diffuse le decorazioni di tipo geometrico; a Paularo, Paluzza, Comeglians, Pesariis prevalevano le decorazioni a foglia d’acanto; nella valle d’Ampezzo erano tipiche le decorazioni con abeti stilizzati, uccelli e roselline. Nell’ Ottocento anche sulle cassapanche, accanto alle decorazioni ad intaglio, comparvero sempre più quelle ad intarsio, mentre le decorazioni policrome, tanto frequenti nei mobili del Tirolo e della Carinzia, sono rarissime e perlopiù associate all’intaglio.

Cassettoni e armadi
Nel corso del Settecento le cassepanche vennero progressivamente sostituite dai cassettoni, più pratici per la sistemazione dei capi di vestiario in due o tre cassetti sovrapposti di cui l’ultimo talvolta si apriva a ribalta.

Molto diffusi erano anche gli armadi a muro composti da una larga cornice entro cui si aprivano due ante che chiudevano un incavo ricavato nella muratura. Le portelle erano solitamente decorate ad intaglio con motivi simili a quelli presenti sulle cassapanche, che seguivano quindi le tradizioni ornamentali delle vallate di provenienza.

Dalla metà del Settecento iniziarono a diffondersi anche i veri e propri armadi che presentano decori ad intaglio ed intarsio simili a quegli degli armadi a muro.

Letti e culle
In nessuna casa potevano mancare i letti che nelle abitazioni più umili erano di estrema semplicità (quatri breis e un cavalet) mentre in quelle della borghesia erano essenzialmente caratterizzati dalle testate. Quelle del primo Settecento, ispirate ai mobili barocchi veneziani, erano sagomate e dipinte, come la bella testata proveniente da Paularo, mentre le testate del tardo Settecento e del primo Ottocento erano solitamente rettangolari con decori ad intarsio come quella qui esposta proveniente da Ovaro.

Le culle erano rettangolari, con due testate uguali ed i piedi realizzati con due tavole ricurve che ne consentono il dondolio. Solitamente dalla parte del capo era posta un’assicella ricurva che reggeva una tela leggera per proteggere il neonato dalla luce e dagli insetti.

Inginocchiatoi
Nelle camere da letto delle case borghesi c’erano spesso inginocchiatoi destinati alla devozione domestica. Nella parte superiore è frequente uno sportello sollevabile ove erano conservati i libri di preghiere.

Tavoli
Esistono diversi tipi di tavoli da cucina: una delle forme più semplici è il cosiddetto “tavolo da focolare” (tàule dal fogolâr) che è una stretta tavola rettangolare fissata da un lato al muro con un girello mentre dall’altro ha una sola gamba sagomata che poggia a terra quando il tavolo viene staccato dal muro.

Il più diffuso è tuttavia lo stretto tavolo rettangolare detto “a lira” dalla forma delle gambe che sono spesso collegate al centro da rinforzi sagomati.

Vi sono anche altri tipi di tavoli dalla struttura più massiccia con le quattro gambe tornite raccordate; presentano talvolta dei cassetti e hanno solitamente sotto il piano delle larghe fasce decorate a racemi.

Si trovano spesso, infine, tavoli rotondi divisibili in due parti. Essi hanno solitamente tre gambe tornite a fuso, raccordate da fasce decorate. Il piano a mezzaluna può essere accostato al muro (consoles) oppure unito alla metà speculare per divenire un elegante tavolo da centro.

Panche e sedie
Ai lati o attorno al focolare erano collocate delle panche che permettevano di riscaldarsi.

Le sedie e i seggioloni (sedie di maggiori dimensioni, con braccioli) non venivano imbottiti e erano realizzati in legno di noce. Solitamente gli alti schienali e la parte frontale sono ornati con due fasce decorate ad intaglio (e intarsio) ed hanno sia funzione decorativa che strutturale.

Molto semplici e caratteristici sono i cosiddetti “sgabelli da filatrice”, piccole sedie estremamente solide, con due sole gambe composte da larghe tavole sagomate ed uno schienale analogo. La seduta, di piccole dimensioni, è sempre in legno ed ha gli angoli lievemente rastremati.

Cassapanca intarsiata

Armadio a muro intagliato e intarsiato

Cassettone intarsiato

Letto con testata dipinta

Culla intagliata con arco per sostenere il velo

Inginocchiatoio intagliato

Tavolo a lira

Sgabello cosiddetto da filatrice con schienale a coda di gallo forcello